Quando si parla dell’ufficio del futuro oramai è chiaro il riferimento alla vita lavorativa che coinvolge il lavoratore a 360° che guarda oltre le mura dell’ufficio dell’immaginario classico. Durante lo scorso anno le aspettative ed il rapporto con gli spazi di lavoro sono nettamente cambiati: la trasformazione ha modificato il lavoro da un rapporto fisico lavoratore-ufficio ad un concetto astratto di attività slegata dalla sua location fisica. Il lavoro è trasformato, nuovo nella sua identità e si può svolgere potenzialmente da dove lo si preferisce. Un processo che è iniziato oltre oceano ben prima della recente pandemia ma che grazie ad essa ha attecchito anche in Italia. La necessità incalzante di una maggior flessibilità tra la vita lavorativa e quella privata ha portato ad una rivisitazione dei confini tra la casa e l’ufficio. La commistione tra gli spazi e le attività quotidiane ha dato vita ad un’integrazione profonda tra le varie sfere della quotidianità, permettendo stili di vita da un lato più rilassati da un altro più produttivi grazie alla possibilità di passare maggior tempo in famiglia e riducendo le dispersioni di energia. Il mese di settembre porta con sé un ampio bagaglio emotivo legato alla conclusione delle vacanze e alla ripresa dei ritmi lavorativi ma a livello globale si delinea un quadro quanto meno variabile per quanto riguarda il rientro in ufficio. Moltissime aziende per quest’anno non prevedono il rientro in ufficio full time e prende sempre più piede il test della settimana lavorativa di quattro giorni. Dalle ultime ricerche, inoltre, è emerso che il 99% degli impiegati ha ricominciato a lavorare full time ma preferendo una modalità ibrida, cioè che intervalla il lavoro in presenza a quello a distanza. Le grandi aziende si sono mosse per riorganizzare la propria struttura attorno alle nuove esigenze dei lavoratori, decidendo se e come far rientrare i propri dipendenti in ufficio. È vero infatti che le priorità e le necessità primarie dei lavoratori sono cambiate radicalmente, prime fra tutte soprattutto in fase di employer branding e attrazione di nuove leve. I capisaldi per fidelizzare il lavoratore di oggi sono le promesse di flessibilità, equilibrio tra vita e lavoro ed un buon piano legato al benessere psicofisico. Secondo recenti analisi la maggior parte dei lavoratori che ha vissuto in prima persona il cambiamento sociale nato durante la pandemia prenderebbe in considerazione un cambio di azienda o di mansione solo se il nuovo ambiente di lavoro rispettasse questi elementi chiave legati ad un nuovo modello lavorativo.
Come l’architettura risponde a nuove esigenze sociali
L’architettura ed il design hanno sempre dato grande risalto al mondo dell’ufficio inteso come spazio fisico di lavoro, il nuovo workplace. Un settore che è sempre stato al centro nella sperimentazione di nuove tecnologie, metodi innovativi, applicazione di nuovi concept e filosofie. Il risultato è un design che vive la propria evoluzione dando particolare attenzione alle novità e alle necessità, ai trend che è pronta ad accogliere a braccia aperte. L’architettura e gli studi più all’avanguardia hanno abbracciato la rivoluzione dello spazio di lavoro già da anni, immaginando un mondo dove lo spazio non limitasse le attività svolte al suo interno ma che ampli, grazie alle sue nuove caratteristiche, le possibilità di utilizzo rendendolo iper produttivo e rinnovatamente sfruttabile. Ad oggi il cambio di paradigma dello spazio-ufficio non è più innovazione o opzione ma diktat in un mondo che nonostante gli stop forzati diventa sempre più veloce e intuitivo.
Il mondo dell’ufficio è cambiato per sempre. Molti progetti architettonici sviluppati di recente, senza muoverci all’estero basti pensare ai più recenti progetti portati avanti all’interno dello studio di Milano di Global Planning Architecture, hanno come focus teorico il concetto di comfort e produttività. Un binomio agli antipodi fino a poco tempo fa ed ora inscindibile e causale. I nuovi spazi e il nuovo design ruota attorno al rifiuto di adattarsi all’ambiente circostante ma costruire un luogo che rispecchia il futuro dell’employment, il nuovo approccio al lavoro che si adatta esso stesso alle nuove esigenze delle persone e grazie a questa sua caratteristica di adattabilità prende la forma di chi la vive. L’architettura office del domani crea spazi dove le persone possono passare molto del loro tempo senza la pressione della formalità dell’ufficio tradizionale. Come tiene a precisare Giuliano Azzinari, architetto e fondatore di Global Planning Architecture:
“Il nuovo ufficio per il nuovo lavoratore è spazioso, flessibile e modulabile nella struttura. Luminoso e arioso, costruito per modificarsi nel tempo e non deteriorare la propria natura ma migliorare, anzi, le proprie possibilità grazie a costanti aggiornamenti. Il centro dell’immaginario del modern workplace è rappresentato dall’immagine della casa come mito di benessere. Gli elementi caratterizzanti della propria casa vengono replicati non tanto negli arredamenti quanto nei servizi e nell’atmosfera adatta”.
I nuovi trend per il perfetto workplace
Via libera allora ad uffici che diventano seconde case non per obbligo ma per piacere di trascorrere le proprie giornate all’interno di un microcosmo legato al benessere e al relax. Costruzioni che vengono adottate da moltissime grandi aziende che per attrarre promettono benefit che rivoluzionano la vita lavorativa rendendola più morbida, che rendono anche la vita privata più semplice e di conseguenza rendere il proprio apporto lavorativo più produttivo e creativo.
Tra le necessità trasformate in servizi integrativi allo spazio-ufficio troviamo la presenza di luoghi ricreativi per i bambini, palestre o attività di gruppo sportive per riconnettersi alla propria fisicità, spazi fisici all’interno dell’ufficio per rilassarsi e ricaricare le energie, negozi di servizio alla persona legati al benessere e alla quotidianità come dentisti, parrucchieri, estetisti, supermercati e molto altro. La possibilità di accedere a servizi corporate quali spazi di condivisione e interconnessione come le corporate gyms, le cucine condivise, zone di relax open space, terme aziendali e servizi di ristoro e pernottamento attraggono e coccolano il lavoratore restituendo benessere in cambio del proprio impegno. Più il nuovo ufficio corrisponde e parla alle nuove necessità più il tempo impiegato a lavoro sarà produttivo. L’ufficio del domani corrisponde quindi alla versione migliore del lavoratore-collaboratore.
Un ufficio verde a grandezza d’uomo
In questo gioco di spazi da reinventare anche la natura e la città giocano un ruolo fondamentale. Il nuovo workplace è studiato per vivere a contatto con la città e l’ambiente che lo accoglie, diventando un luogo e un servizio aggiuntivo per la comunità che lo abita. Un progetto che aggiunge valore anche a chi non utilizza gli spazi in prima persona. L’inserimento all’interno del contesto ambientale avviene aprendo gli spazi all’esterno, facendo entrare la città in ufficio (attraverso la creazione di spazi di coworking aperti al pubblico o di servizi fruibili anche da collaboratori esterni) ed integrando la natura nel workplace. Gli obiettivi di queste nuove proposte di design sono quelle di portare la natura nello spazio d’ufficio. Gli spazi sono ripensati in aree che permettano l’integrazione con giardini e punti verdi. Aree che permettono una maggior circolazione di ossigeno all’interno del luogo di lavoro, la circolazione di aria più pulita e la presenza di maggior luce naturale di cui sono noti gli effetti benefici. Per i progetti di metrature più ridotte il connubio tra lavoro e natura è reso invece possibile dall’integrazione del verde direttamente nelle postazioni personali attraverso giardini coperti in miniatura e micro coltivazioni idroponiche o a muro. L’inclusione del verde restituisce un ambiente dai toni calmanti e un maggior senso di apertura verso l’esterno. Oasi verdi, spa, giardini e orti coltivabili, l’utilizzo di colori e materiali in linea con l’ambiente e la cultura del luogo. In questo modo la veridicità della città non viene tradita e ai lavoratori viene garantita la possibilità di rilassarsi tra una riunione e l’altra, distendere i nervi, godere di un pasto equilibrato in linea con le proprie abitudini alimentari. Per questo motivo il boom degli spostamenti lavorativi, i cambi di carriera ma anche gli abbandoni sono legati a doppio filo alla rapidità con la quale il workplace riesce a stare al passo con i tempi. La rigidità viene abbandonata, sostituita dalla flessibilità degli spazi anche nella forma. Gli uffici chiusi sono sostituiti da ampi spazi in open space dove utilizzare servizi adatti alla propria persona. Il futuro dell’ufficio è intelligente e allo stesso modo semplice e confortevole.
Proprio per questa riscoperta semplicità è più smart di quello che possiamo immaginare.
In conclusione, il nuovo workplace che avremo modo di apprezzare sempre più ricalcherà le necessità dei lavoratori, che come i clienti “hanno sempre ragione”. Questi anni di transizione tra un modello e l’altro serviranno per prendere le misure migliori testando quali tra i recenti trend costituiranno le nuove fondamenta dell’office. L’obiettivo rimane come sempre il miglioramento, sia per le aziende che decidano di adottare questi modelli che per il mondo dell’architettura sempre pronto a scovare nuove possibilità di rappresentazione degli spazi. Questo periodo è dedicato all’azione, per testare i pro e i contro delle varie opzioni che ricordiamo si scontrano con la realtà attuale, dove moltissimi lavorano full time da casa. Un approccio innovativo quindi che ha anche lo scopo di attrarre nuovi talenti, incoraggiare i lavoratori al ritorno in ufficio, sempre con flessibilità, e se vogliamo sentirne anche un po’ la mancanza.